Dalla Lega: gli Africani sono superiori ai Padani

Un esponente della Lega Nord, nel corso di un consiglio provinciale di Padova ha sostenuto l’inutilità di finanziare una competizione di «atleti africani o comunque extracomunitari in mutande».

Tutto il modo politico ha gridato al razzismo.

Abbiamo alcune considerazione da fare. Che non si tratta di espressioni razziste è dato dal fatto che, come prevede l’Art. 3 della Carta costituzionale:

Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
e l’art. 3 della legge del 13 ottobre 1975, n. 654
Art. 3.
Salvo   che   il  fatto  costituisca  più  grave  reato,  ai  fini dell’attuazione  della disposizione dell’articolo 4 della convenzione è punito con la reclusione da uno a quattro anni:
a) chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale;
b)  chi incita in qualsiasi modo alla discriminazione, o incita a commettere  o  commette  atti  di  violenza  o  di  provocazione alla violenza,  nei confronti di persone perché appartenenti ad un gruppo nazionale, etnico o razziale.
È vietata  ogni  organizzazione  o associazione avente tra i suoi scopi  di  incitare  all’odio  o  alla  discriminazione razziale. Chi partecipi  ad  organizzazioni  o associazioni di tal genere, o presti
assistenza  alla  loro  attività,  è punito per il solo fatto della partecipazione  o  dell’assistenza, con la reclusione da uno a cinque anni.
Le   pene  sono  aumentate  per  i  capi  e  i  promotori  di  tali organizzazioni o associazioni.

e la direttiva  comunitaria Direttiva 2000/43/CE  Consiglio del 29 giugno 2000:

Articolo 2
Nozione di discriminazione
Ai fini della presente direttiva, il principio della parità di trattamento comporta che non sia praticata alcuna discriminazione diretta o indiretta a causa della razza o dell’origine etnica.
a) sussiste discriminazione diretta quando, a causa della sua razza od origine etnica, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata un’altra in una situazione analoga;
b) sussiste discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono mettere persone di una determinata razza od origine etnica in una posizione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone, a meno che tale disposizione, criterio o prassi siano oggettivamente giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari
Le molestie sono da considerarsi, ai sensi del paragrafo 1, una discriminazione in caso di comportamento indesiderato adottato per motivi di razza o di origine etnica e avente lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo. In questo contesto, il concetto di molestia può essere definito conformemente alle leggi e prassi nazionali degli Stati membri.
L’ordine di discriminare persone a causa della razza o dell’origine etnica è da considerarsi una discriminazione ai sensi del paragrafo 1

….

qualche magistrato avrebbe già provveduto a procedere nei confronti del consigliere leghista Giovannoni per razzismo.

Questo non è avvenuto e quindi non possiamo parlare di dichiarazione razziste.

L’interpretazione della dichiarazione più corretta è un’altra e si riassume così.

Dal momento che atleti stranieri e in particolare Africani vincono sistematicamente tutte le gare sportive è inutile spendere i soldi per le gare perché già si sa  a priori chi vincerà,  cioè loro.

Il pensiero del legista  si può così riassume: è un atto di profondo rispetto e risparmio per l’erario il   riconoscimento che gli Africani, cioè quella gente dalla pelle scura, hanno qualcosa in più e sono superiori perché vincono sempre tutte le gare.

Cioè, e questa è l’interpretazione corretta del pensiero Leghista, gli Africani sono superiori ai Padani che arrivano dopo gli Africani. Per questo non capiamo queste critiche ai leghisti che di fatto hanno fatto un salto culturale non indifferente passando dalla superiorità della gente Padana alla loro dichiarata inferiorità. Questo, ed è quello che non si vuole capire, perché i leghisti in tutto questo tempo hanno governato con il partito dell’amore, con il sig. Berlusconi che ama tutto e tutti, sono diventati i difensori e paladini della chiesa cattolica e sono ispirati dal dio Po. Come possono essere ancora pensati come razzisti dal momento che si dichiarano inferiori?

Delle due una: o sono dichiarazione razziste e soggette a procedimenti  o è una palese ammissione di inferiorità.

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